Amare da sempre la musica e poi, a 50 anni ricominciare, da soli, con gli amici, con le canzoni.
Carlo Angelo è un creativo, che per anni ha fatto un altro lavoro, e arrivato agli anni della pensione si è preso una rivincita. La prima cosa che ha fatto è scrivere il romanzo Il ladro di Note a quattro mani con la sua amica Tiziana Pedone. Poi ha scritto un saggio storico, più impegnativo: Un milanese nel Nuovo Mondo. Le Indie di Girolamo Benzoni.
Ora ci racconta di come ha ripreso il basso Fender che aveva appeso al chiodo e come se lo è rimesso al collo.
“La musica rock è sempre stata la mia passione fin da ragazzino, a sedici anni suonavo in una band che si chiamava Noi e arrivammo a suonare al Piper di Milano. Poi gli studi e la vita lavorativa mi portarono altrove ma la musica non l’ho mai abbandonata.
E quando arriva il momento di lasciare il lavoro definitivamente, gli spazi diventano ampi, sembra che il tempo si dilati, bisogna stare attenti a non farsi confondere dal troppo tempo. Abbiamo un’occasione: fare tutto quello che non potevamo fare prima.