Nasce nel 1951, sono passati 66 anni. Una vita di canzoni, melodie, orchestre, vestiti da sera, divertimento e molto spesso anche noia. Ecco di nuovo il Festival di Sanremo: anche quest’anno farà incollare molti di noi davanti alla tv.
Le novità le avete lette sui giornali e le sanno tutti: Carlo Conti, Maria De Filippi, eccetera eccetera.
Quello che tutti gli altri non possono sapere, invece, è ciò che il festival può avere significato nella nostra vita. Ricordi associati a quelle sere davanti alla tv, quando eravamo piccoli, poi ragazzi, poi adulti.
Certo, uno sguardo all’indietro a proposito di Sanremo rimane qualcosa di un po’ deprimente. Erano canzoni che piacevano ai nostri genitori e ai nostri nonni, ma i più sgamati di noi a quel punto guardavano l’America, dove invece che Nilla Pizzi, Carla Boni e Claudio Villa negli stessi anni c’erano già Elvis Presley, Johnny Cash, Nat King Cole… una bella differenza.
Però eravamo in qualche modo rassegnati a questo appuntamento di ogni anno davanti allo schermo in bianco e nero.
E quest’anno si ricomincia. Siamo abbastanza grandi adesso per decidere di stare a guardarlo. Altrimenti c’è l’alternativa delle serie TV su Sky. O di un bel libro, con Spotify acceso sulla musica che abbiamo scelto noi. (segue)